orange kurilian bobtail cat portrait
Gatto e Soprannaturale: Un’Esplorazione della Connessione Mistica e Spirituale

La Spiritualità del Gatto: Un Viaggio Mistico

Introduzione

Il gatto è indubbiamente una delle creature più enigmatiche e affascinanti che abbiano mai calcato il suolo terrestre. Questo animale non è stato soltanto venerato in numerose culture per la sua straordinaria eleganza e la sua spiccata indipendenza, ma è anche considerato un simbolo di mistero e spiritualità profonda. In questo articolo approfondiremo il concetto di spiritualità associato al gatto, esaminando il suo ruolo all’interno di varie tradizioni spirituali e religiose, la sua connessione con il mondo soprannaturale e l’importante significato simbolico che gli viene attribuito nel contesto del nostro rapporto con il divino.

Il Gatto nelle Tradizioni Spirituali e Religiose

Il gatto ha avuto un posto di rilievo in molte culture antiche, in particolare nell’antico Egitto, dove era venerato come un essere sacro. La dea Bastet, rappresentata con la testa di gatto, era la divinità della casa, della fertilità e della protezione. Gli Egizi credevano che i gatti fossero dotati di poteri mistici, capaci di allontanare gli spiriti maligni e proteggere i defunti durante il loro viaggio nell’aldilà.

Anche in altre culture, come quelle celtiche e nordiche, i gatti erano considerati creature dotate di saggezza e poteri sovrannaturali. In Giappone, il Maneki Neko, la statua del gatto che saluta con la zampa alzata, è un portafortuna che richiama prosperità e protezione. Questo legame tra il gatto e il mondo spirituale è presente anche nella mitologia cinese, dove i gatti erano visti come guardiani tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti.

Il Gatto e il Soprannaturale

La natura enigmatica del gatto ha alimentato la sua associazione con il soprannaturale. La capacità del gatto di muoversi silenziosamente, di vedere nell’oscurità e di esprimere un’indipendenza quasi sovrumana ha contribuito a far sì che venisse considerato un tramite tra il mondo terreno e quello spirituale.

Nel Medioevo europeo, i gatti, in particolare quelli neri, furono spesso associati alla stregoneria e al maligno. Questa credenza derivava dalla loro abitudine di apparire improvvisamente e di sembrare in grado di percepire presenze invisibili. Tuttavia, in molte tradizioni popolari, il gatto era anche visto come un protettore, capace di assorbire energie negative e di guidare gli spiriti perduti verso la luce.

Il Simbolismo del Gatto nella Spiritualità Moderna

Nella spiritualità contemporanea, il gatto continua a essere un potente simbolo di intuizione, indipendenza e connessione con il divino. Molti vedono il gatto come un animale totemico, che insegna l’importanza dell’autosufficienza e della scoperta interiore. La sua presenza è spesso associata a un richiamo a seguire il proprio istinto e a esplorare i misteri della vita con curiosità e rispetto.

In ambito esoterico, il gatto è visto come un custode di segreti e saggezza, capace di entrare in contatto con altre dimensioni. La sua naturale eleganza e il suo comportamento apparentemente distaccato invitano alla meditazione e alla riflessione, offrendo un modello di equilibrio tra il mondo materiale e quello spirituale.

Il Gatto come Guida Spirituale

Per molti, i gatti non sono solo animali domestici, ma veri e propri compagni spirituali. La loro presenza nella vita quotidiana può servire da guida, aiutando a rimanere centrati e a connettersi con il momento presente. I gatti, con il loro atteggiamento calmo e osservatore, ci insegnano l’importanza della pazienza, della tranquillità e della capacità di rimanere in sintonia con l’ambiente circostante.

Inoltre, la loro indipendenza può servire da esempio di come sia possibile vivere in armonia con se stessi senza dipendere dagli altri per la propria felicità. Questa lezione è particolarmente significativa in un mondo in cui le persone spesso si sentono sopraffatte dalle esigenze esterne e dalla frenesia della vita quotidiana.

Conclusione

Il gatto, attraverso i secoli e le culture, ha mantenuto un ruolo unico e affascinante nella spiritualità umana. Simbolo di mistero, saggezza e connessione con il divino, il gatto rappresenta un legame tra il mondo visibile e quello invisibile, tra il materiale e lo spirituale. La sua presenza continua a ispirare e guidare coloro che sono aperti a comprendere il linguaggio sottile e mistico della natura.

In un’epoca in cui la spiritualità è sempre più intesa come un percorso personale e individuale, il gatto rimane un compagno silenzioso, un maestro di vita che ci invita a esplorare i reami più profondi della nostra anima. Attraverso la loro grazia e la loro quieta presenza, i gatti ci ricordano che il vero potere spirituale risiede nella capacità di essere in pace con se stessi e con il mondo che ci circonda.

La gerarchia sociale felina

I gatti hanno una gerarchia sociale molto flessibile. Non hanno un gatto “alfa” che regna sovrano, ma la gerarchia del gatto è determinata dalla condivisione del tempo di diverse posizioni delle risorse nel loro ambiente durante il giorno. Proprio per questo i gatti sono più territoriali dei cani.

I gatti in libertà, ovvero quelli ferali (non socializzati con l’essere umano), lottano meno tra loro dei gatti di casa. Infatti, i gatti ferali, se minacciati da un conspecifico, tendono a scappare (avendo a disposizione un ambiente esterno) e non a lottare, ma i gatti indoor sono forzati a vivere condividendo risorse e delimitando il territorio e questo li porta più spesso a doversi confrontare anche fisicamente.

I gatti domestici non hanno sviluppato ancora una soluzione ai problemi territoriali tipici di un contesto domestico, dove lo spazio è limitato e deve essere condiviso da più gatti, molto spesso non familiari.

Nei gatti indoor, infatti, i problemi di rango e di territorio sono strettamente connessi.

Capiamo innanzitutto cosa intendiamo per rango.

Nei guppi felini domestici c’è una gerarchia fluida che viene definita relativa, i ranghi sociali dipendono da particolari situazioni o luoghi/postazioni.

Quindi troviamo una relazione gerarchica, ma questa ha a che fare con il territorio!

Questo perché i gatti non hanno gerarchie dominanti, ma sono una specie prevalentemente solitaria. Questo concetto di società felina è cambiato ed è ormai noto che i gatti possono vivere in grandi gruppi dinamici con una struttura sociale libera fintanto che ci sarà un abbondante approvvigionamento alimentare.

Più nello specifico, nel caso dei felini domestici, questa gerarchia è chiamata gerarchia spazio-temporale e si riferisce al gatto più alto in rango in quel momento e in quel posto (situazione) perché occupa quello spazio in quel preciso momento della giornata. La gerarchia è quindi totalmente diversa da ciò che spesso abbiamo in mente. E’ una gerarchia fluida e flessibile che cambia in continuazione durante la giornata. Non esiste quindi un gatto Alfa e definire un gatto dominante non è propriamente corretto, andrebbe piuttosto definito come altamente territoriale.

Un gatto quindi può essere il più alto in rango la mattina quando, ad esempio, occupa la postazione più alta del tiragraffi, ma nel pomeriggio lo stesso gatto potrebbe lasciare il posto ad un altro che in quel momento diventa il più alto in rango.

Ecco perché i gatti che vanno d’accordo o meglio, che formano un gruppo sociale (N.B. non è detto che un gruppo di gatti sia sociale soltanto perché li facciamo convivere insieme, devono riconoscersi e accettarsi come membri di quel gruppo) condividono le risorse principali anche nello stesso luogo/momento della giornata.

Un gatto più territoriale spende più tempo in una stanza particolare per conto proprio e probabilmente l’unico momento/luogo in cui vedrai condividere uno spazio nello stesso momento con altri gatti è sul letto! Il letto infatti è considerato una zona sicura.

Territoriale per essenza, sociale per esperienza

Il gatto è un cacciatore solitario ed è in grado di vivere senza cercare alcuna relazione sociale. Allo stesso tempo però, sono stati osservati preferenze specifiche per un individuo tra gli altri con comportamenti di “complicità” e legami profondi.

I gatti sono animali territoriali.

La territorialità del gatto non implica che i gatti difendano l’intera area. Al contrario, in alcune parti ben definite delle loro aree, i gatti possono cercare contatti con i conspecifici o meno.

Il potere dell’equilibrio – o dello squilibrio – dell’ambiente è ciò che ci permette di dire che i gatti sono principalmente animali territoriali. Nuovi mobili, traslochi, sono i classici punti di partenza dei disturbi del comportamento nei gatti (ma non nei cani!). Ma se il territorio è gestito correttamente, il gatto resiste molto bene alle modifiche.

In equilibrio in un territorio corretto, i gatti possono esibire altre abilità sociali come rapporti affettuosi con i conspecifici.

La socialità, invece, non è così facile da descrivere a causa della grande varietà individuale. Anche stando alla storia e alla genetica di un gatto, è difficile prevedere in anteprima l’esito di un incontro.

Il conflitto in ambiente domestico diventa comunque più probabile  in presenza di due gatti di uguale comportamento assertivo.

Non dimentichiamo inoltre che è la maturaità sociale, che avviene dai 2 ai 4 anni di vita, che farà emergere il tratto territoriale del gatto. In questo periodo infatti l’istinto territoriale emerge in modo drastico portando il gatto a comportarsi con tipici comportamenti di protezione con la necessità di sicuro il suo territorio, diventando “possessivo” o meglio “competitivo” sulle sue risorse.

Un problema molto comune nelle famiglie con più gatti è infatti la scarsità di posizioni delle risorse. Ciò porta ad un aumento del comportamento territoriale e competitivo con conseguente aggressività da gatto a gatto. Ad esempio, potrebbero esserci 50 giocattoli per gatti, ma si trovano tutti nel soggiorno in un cestino. I gatti devono quindi trovare un accordo per la condivisione del tempo in quella singola posizione del giocattolo. Spesso questo (non essendo un’abilità ben sviluppata nel gatto) si rivela troppo difficile, consentendo a comportamenti aggressivi o prepotenti di emergere. Lo stesso scenario stressante può verificarsi se i gatti hanno solo una posizione d’acqua, di cibo o di eliminazione. Questa unica posizione della risorsa impedisce la strutturazione della gerarchia sociale felina.

Più posizioni hai in tutta la casa per le risorse importanti dei tuoi gatti, più facile sarà strutturare la loro gerarchia sociale che come abbiamo visto è in realtà molto flessibile.

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Relazione umano-gatto

CASO DI STUDIO
RICERCA SUL RIFERIMENTO SOCIALE UMANO
Febbraio 2019

Viene riportato in questo lavoro un singolo caso oggetto di questo mio studio personale. Pertanto non si vogliono in alcun modo sostenere in modo assoluto le ipotesi qui di seguito avanzate. Lo studio completo su questo argomento coinvolge più casi ed è al momento ancora in fase di ricerca.

NOME DEL GATTO: GRIS

ETA’: 10 MESI

SVILUPPO COMPORTAMENTALE: regolare sviluppo comportamentale, distacco a 4 mesi da madre e cucciolata, ambiente di sviluppo esterno/interno (stimolazione adeguata ed equilibrata), regolare contatto umano con adulti e bambini.

STATO FISICO: Sterilizzato. Al check up veterinario risulta sano.

AMBIENTE DI VITA ATTUALE: gattile, solo interno, stanza condivisa con altri 4 gatti della stessa età. Nessun rilevamento di comportamenti anomali.

TEST DELLA PERSONALITA’: Socievole, ben manipolabile, molto tollerante al contatto anche in zone del corpo particolari come pancia, coda. Visite veterinarie eseguibili senza alcun problema. Cure farmacologiche per bocca eseguibili senza alcun problema.

STRESS SCORE TEST: leggermente teso

Nella stanza erano presenti la sottoscritta, due adulti e due bambini di circa 2-4 anni, di cui il più piccolo stava in braccio al padre.
Dopo circa 10 minuti in cui si conversava ad una distanza dal gatto di circa 2 mt, la famiglia si sposta verso l’angolo della stanza, di fronte ad un tiragraffi verticale su cui sostavano tutti i 5 gatti.

Gris è posizionato sul ripiano medio, all’interno di una cuccia di stoffa. La posizione e comunicazione corporea suggerisce che è leggermente teso, in osservazione.

Molti articoli/libri/corsi si preoccupano di spiegare l’interpretazione corretta della comunicazione felina, ma ben pochi (forse nessuno!) si preoccupa di spiegare l’importanza di un’accurata comunicazione umana verso il gatto. Possiamo essere degli esperti nell’interpretazione della comunicazione del gatto, ma essere dei pessimi comunicatori con il gatto!

A mio avviso quando umano e gatto non si conoscono è necessario:

☛ Abbassarsi – il gatto può essere intimidito dalla nostra altezza
☛ Parlare eventualmente (ma è preferibile il silenzio) delicatamente con voce calma.
☛ Lasciare che il gatto si avvicini per primo – il gatto deve sentirsi abbastanza a suo agio da permetterci di toccarlo.
☛ Muoversi lentamente attorno al gatto: i movimenti veloci possono intimidire il gatto
☛ Stendere la mano e lasciare che il gatto annusi il nostro odore – questo forma un rapporto di fiducia
☛ Non continuare ad avvicinarsi al gatto se non sembra interessato
☛ Non chiudere in un angolo il gatto – può sentirsi intrappolato
☛ Non guardare direttamente negli occhi il gatto: il gatto potrebbe trovarlo offensivo e intimidatorio

Dopo circa altri 10 minuti la signora si avvicina porgendo la mano, ma Gris scende immediatamente dal tiragraffi posizionandosi nella parte inferiore. La reazione è un pò anomala perché tendenzialmente questo gatto accetta volentieri il contatto umano. E’ probabile che la postura degli umani estranei sia stata intesa come una possibile minaccia (in piedi e un umano in piedi + la bambina in braccio), posizionati proprio frontalmente al gatto.

Dopo poco, Gris percorre la stanza sul perimetro e mi raggiunge. Io sto in mezzo alla stanza, ad una distanza dal tiragraffi di circa 2mt in piedi. Solitamente i gatti intimiditi possono percorrere lo spazio seguendo il perimetro. Comincia a strofinarsi sulle mie gambe e cerca con insistenza un contatto visivo. Mi abbasso.

Il gatto mi conosce.
Questo è un elemento importante.
Nonostante stessi anch’io in piedi, il gatto si è avvicinato perché non mi considera un estranea.

Il comportamento, però, sul quale mi voglio soffermare è lo strofinamento e il contatto visivo.

Lo sfregamento risulta eccessivo e continuo, alternato alla ricerca del contatto visivo.

Il sistema sociale dei gatti domestici comprende tutti gli animali che condividono il loro spazio domestico. Questi possono essere percepiti come minacce (cani, umani), concorrenti per le risorse (altri gatti) o prede (piccoli uccelli, pesci e “animali domestici”).

I gatti tra loro utilizzano il comportamento di mantenimento della distanza per evitare conflitti diretti, l’importanza dell’interazione sociale in questa specie è chiara dalla presenza di comportamenti di diminuzione delle distanze e di affiliazione.
Quando il gatto viene avvicinato da individui di una specie che non teme, ci sono due tipologie di distanze che diventano importanti. Gli individui ben accettati sono ammessi ad un approccio intimo, incluso il contatto fisico, e quindi possono entrare nella distanza personale del gatto. Altre conoscenze non saranno attaccate, ma non saranno ammesse entro la distanza personale. Questo spazio è chiamato la distanza sociale.

Nelle colonie di gatti selvatici, i felini si confermano a vicenda come membri della loro colonia, strofinandosi tra di loro. Questa è una forma di comunicazione e accettazione. Quando i gatti trasferiscono questo comportamento sull’uomo, mescolano i loro odori con quelli umani.

Il sistema sociale dei gatti domestici comprende tutti gli animali che condividono il loro spazio domestico. Questi possono essere percepiti come minacce (cani, umani), concorrenti per le risorse (altri gatti) o prede (piccoli uccelli, pesci e “animali domestici”).
I gatti tra loro utilizzano il comportamento di mantenimento della distanza per evitare conflitti diretti, l’importanza dell’interazione sociale in questa specie è chiara dalla presenza di comportamenti di diminuzione delle distanze e di affiliazione.
Quando il gatto viene avvicinato da individui di una specie che non teme, ci sono due tipologie di distanze che diventano importanti. Gli individui ben accettati sono ammessi ad un approccio intimo, incluso il contatto fisico, e quindi possono entrare nella distanza personale del gatto. Altre conoscenze non saranno attaccate, ma non saranno ammesse entro la distanza personale. Questo spazio è chiamato la distanza sociale.
continuo, alternato alla ricerca del contatto visivo.

Non solo il comportamento di sfregamento della testa lascia segnali chimici (feromoni) che identificano gli incontri amichevoli, ma pone anche il gatto in posizione vulnerabile, quindi, non è solo un modo per esprimere cordialità, ma anche fiducia. Le ghiandole coinvolte, presenti in questa zona del corpo, infatti, producono sostanze chiamate feromoni di familiarizzazione che trasformano oggetti/soggetti marcati in oggetti/soggetti familiari.

Durante questo rituale si verifica quindi un importante scambio di odori che serve a creare un odore comune e familiare tra tutti gli individui che condividono quel territorio. Lo sfregamento non è una dimostrazione di affetto nel senso umano della parola, ma è comunque un comportamento che i gatti esibiscono solo con individui che fanno parte del loro mondo e che danno loro un senso di sicurezza.

I gatti acquisiscono sicurezza dall’odore del gruppo

E’ probabile quindi che Gris, in questo momento di tensione e di incertezza, abbia avuto la necessità di cercare un punto di sicurezza, un umano quindi conosciuto, sul quale ha deposto il suo odore mescolandolo con quell’umano per acquisire sicurezza.
Il comportamento è stato molto deciso, eccessivo e continuo, tipico di un soggetto ansioso.
Non solo, ma durante l’esibizione di questo comportamento, ha cercato il contatto visivo con me.

In genere i gatti evitano il contatto visivo quando sono spaventati o minacciati; quando sono offensivamente aggressivi, lo sguardo rimane fisso.

Un nuovo studio (vedi Merola et al. 2015. Social referencing and cat-human communication. Animal Cognition 18, 639-648) ha scoperto che, proprio come i bambini e i cani che guardano ai genitori e ai proprietari per essere rassicurati di fronte a oggetti o situazioni non familiari, i gatti possono anche prendere spunti comportamentali dai loro umani. Questa capacità comunicativa di analizzare le espressioni facciali e il tono della voce e reagire alle risposte emotive dell’umano come persona di fiducia, è chiamata “riferimento sociale”.

I gatti possono cambiare il loro comportamento in risposta ai messaggi emotivi dei loro proprietari.

I gatti usano le informazioni emotive fornite dai loro proprietari su un oggetto/soggetto nuovo/sconosciuto per orientare il loro comportamento.

Tutto questo ci parla molto del condizionamento che lo stato emotivo dell’umano può produrre sul proprio gatto.

Questo è uno dei motivi per cui ho sviluppato un metodo/approccio insegnato presso il Centro di Cultura Felina®, che tiene conto di questo legame e condizionamento reciproco. Il rapporto umano-gatto è un legame in cui entrano in gioco diverse dimensioni, non solo quella fisica, ma anche psicologica, emotiva e spirituale.

Clicca per la versione pdf scaricabile.

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CONTAGIO EMOTIVO

Avete mai sentito che le emozioni possono essere “contagiose”? Non è solo una metafora! Le nostre emozioni creano vere e proprie vibrazioni che influenzano chi ci circonda.

Ogni stato d’animo che proviamo emette una frequenza energetica che può essere percepita dagli altri. Quando siamo felici, la nostra energia positiva si diffonde, sollevando il morale di chi ci sta vicino. Allo stesso modo, la tristezza o lo stress possono influenzare negativamente l’ambiente intorno a noi.

Avete mai notato come il vostro umore possa cambiare quando siete in compagnia del vostro animale?  Questo non è solo frutto dell’immaginazione! Gli studi dimostrano che tra noi e i nostri amici a quattro zampe esiste un vero e proprio contagio emotivo.

Quando siamo felici, loro lo sentono. Quando siamo tristi, loro sono lì, pronti a darci conforto. Questa straordinaria connessione è un esempio di empatia pura, un linguaggio senza parole che ci unisce profondamente ai nostri animali.

Essere consapevoli di questo potere ci permette di scegliere con cura l’energia che vogliamo trasmettere. Sorridere, abbracciare, e persino un pensiero gentile possono trasformare la giornata di qualcuno.

Ricordiamoci sempre che siamo tutti connessi attraverso queste invisibili vibrazioni.

SCOPRIAMOLO IN QUESTO WEBINAR!

 

Quando?

martedì 03 settembre alle ore 19,30

Di cosa parleremo?

  • Fusa e frequenze vibrazionali
  • Vibrazioni ed emozioni
  • Il contagio emotivo e l’empatia
  • Connessione emotiva nella coppia umano gatto

Quanto costa?

Per partecipare al webinar è richiesto un contributo di € 50

Quanto dura?

90 minuti in diretta live con Q&A

N.B. non è previsto l’invio di slides

 

Per iscriverti compila il form:

Per iscriverti dovrai versare la quota di iscrizione:

Via PayPal ewaprinci@gmail.com

Via Bonifico IBAN IT91P0200832974001139838086 intestato a Ewa Princi  -  Banca Unicredit

 

PROGRAMMA IGG INTRODUZIONE GATTO-GATTO

Se hai già un gatto e stai pensando di accoglierne un altro, sai quanto può essere delicato il processo di introduzione. Non lasciare che l’ansia di una cattiva convivenza ti impedisca di regalare al tuo felino un nuovo amico!

Il mio programma online ti guiderà passo dopo passo, fornendoti:

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  • Tecniche per favorire l’armonia e ridurre al minimo i conflitti
  • Bonus: coadiuvanti nell’introduzione (oli essenziali e altro ancora)
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  • Supporto personale (se ne avrai bisogno!) a un prezzo davvero ridotto

Dopo aver seguito oltre 1400 clienti negli ultimi 10 anni ho scoperto che uno dei problemi principali per cui le consulenze comportamentali falliscono è non avere una guida che mostri passo passo come implementare i principi più importanti.

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Una corretta introduzione è alla base di una convivenza felice e armoniosa.

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Quanto costa:

Il programma completo per introdurre il tuo nuovo gatto con tutti i Bonus ti costerà € 130,00

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IMPRINTING GENERAZIONALE

Questo webinar sarà a dir poco illuminante per te! Il tuo gatto non è nella tua vita per caso e proprio ora… è qui per trasmetterti importanti intuizioni che possono portarti a un livello nuovo nella tua vita.

Lo sai che cos’è l’imprinting? Ne parleremo per conoscere e capire meglio alcuni comportamenti del tuo gatto (paura, fobie, ansia, mancanza di autocontrollo, dipendenza, per citarne alcuni!) che possono però rivelare qualcosa anche di te.

Ti sei mai chiesto come mai ricorrono degli schemi sempre uguali nella tua vita nelle diverse circostanze? A volte si presentano come circoli viziosi, sempre uguali con risultati sempre prevedibili, dai quali non riesci a uscirne e liberartene.

Parleremo di imprinting nel gatto, nell’umano, di schemi antichi, della vostra relazione in cui vi rispecchiate e di come aiutare il tuo gatto e uscirne anche tu, INSIEME!

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FAQ

Quando?

il 30 luglio alle ore 19,30 su piattaforma Zoom

Quanto costa?

Per partecipare al Webinar che durerà 90 minuti di full immersion sarà necessario versare € 50 come quota di partecipazione

Come mi iscrivo?

Compila il Form e il giorno del webinar ti invierò il link dal quale accedere alla diretta!

Se non posso partecipare, potrò rivedere la diretta?

Certamente! Anche se ti consiglio di esserci perchè ci sarà ampio spazio alle domande

 

Per iscriverti dovrai versare la quota di iscrizione:

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SERIE DI WEBINAR: LA DEPRESSIONE NEL GATTO

Una serie di webinar per conoscere e riconoscere la depressione nel gatto e la sua espressione nella relazione umano gatto.

DATE E ARGOMENTI:

09 gennaio 2024 ore 19 – 

  • che cos’è la depressione e come riconoscerla nel gatto
  • come prevenirla
  • casistiche in cui si può sviluppare

16 gennaio 2024 ore 19 –

  • il legame umano gatto
  • io mi sento e tu esprimi: il riflesso nella relazione umano gatto

23 gennaio 2024 ore 19 –

  • gli oli essenziali per la coppia umano gatto e gli esercizi da fare assieme

DURATA DI OGNI WEBINAR: 2h con possibilità di domande

MODALITA‘: Diretta Live Streaming su piattaforma Zoom con possibilità di OnDemand (registrazione)

CONTRIBUTO PER L’INTERA SERIE: € 90

 

PER ISCRIVERSI:

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WEBINAR I MIEI GATTI NON VANNO D’ACCORDO:PERCHE’?

Il Webinar si terrà il 28/11/23 alle ore 19

DURATA: 2H

PIATTAFORMA: Zoom. Invierò il link il giorno stesso del webinar

MATERIALI: verrà rilasciato il manuale dei perchè con gli spunti di lavoro sul problema

DOMANDE IN DIRETTA: verrà data la possibilità di fare domande in diretta anche sul proprio caso

Sconto del 20% sulla prenotazione di un percorso di consulenza personale con me per chi ha partecipato al Webinar e ha prenotato la consulenza entro 3h dal termine del webinar

DI COSA PARLEREMO?

  • Nozioni sulla territorialità e socialità del gatto
  • Tutti i perchè della cattiva convivenza
  • Spunti di lavoro sul proprio caso
  • risposta in diretta alle domande generiche o personali

POSTI LIMITATI: sono previsti 10 posti per poter dedicare un tempo di qualità alle domande. In caso di prenotazioni superiori organizzerò una seconda sessione a dicembre.

COSTO: € 50

Se vuoi iscriverti compila il form oppure scrivimi via mail ewaprinci@gmail.com

Per iscriverti dovrai versare la quota di iscrizione:

Via PayPal ewaprinci@gmail.com

Via Bonifico IBAN IT91P0200832974001139838086 intestato a Ewa Princi  -  Banca Unicredit

 

SVEGLIE NOTTURNE – PERCORSO RISOLUTIVO

Un percorso risolutivo di 8 settimane in cui ti seguirò passo passo. Ti aiuterò a capire meglio il tuo gatto, risolvere il problema e rafforzare il vostro legame.

Il percorso si svolgerà in 4 video lezioni dove passo passo ti condurrò ad applicare il metodo giusto per risolvere il problema e una Video Call individuale con me della durata di 1 ora.

Sarà per te un percorso completamente personale e personalizzato, dettagliato e attento ai minimi particolari. Non risolverai solamente il problema, ma migliorerai nettamente la relazione con il tuo gatto! Resteremo in stretto contatto per tutta la durata del percorso e oltre! Infatti rimarrò sempre e PER SEMPRE disponibile se avrai bisogno di un confronto.

Non intraprendere questo percorso se non sei realmente interessato a impegnare queste 8 settimane facendo esercizi pratici con il tuo gatto e realizzare tutto ciò che ti indicherò.

Sarà un percorso indimenticabile perchè rafforzerai il legame con il tuo gatto e… scoprirai qualcosa in più anche su di te!

QUANTO COSTA?

Il percorso risolutivo ha un costo di € 150

 

VOGLIO INTRAPRENDERE IL PERCORSO:

COSA CAUSA ANSIA NEL GATTO

Si stima che fino al 50% dei gatti domestici soffra di un disturbo emotivo e, sebbene non sia chiaro quanti di questi siano legati specificamente all’ansia, è comunque inevitabile che l’ansia sia presente in una grande percentuale di casi. 

I gatti sono infatti animali territoriali e hanno interazioni sociali complesse. I gatti ben socializzati possono formare legami con altri gatti con cui convivono, ma vivere con un altro gatto non è essenziale per il loro benessere emotivo. Infatti, l’introduzione o l’accesso incontrollato ad altri gatti (sia conviventi che del vicinato) può portare a interazioni negative. Allo stesso modo, i gatti possono essere ansiosi riguardo a interazioni indesiderate o spiacevoli con altri animali domestici, esseri umani o per l’esposizione a rumori o stimoli minacciosi (ad esempio aspirapolvere).

L’ansia può essere definita come l’anticipazione di un evento negativo che può essere reale o semplicemente percepito. È strettamente collegata alla paura, che viene vissuta quando un individuo si trova di fronte a una minaccia percepita. L’ansia, quindi, manca in realtà di un evento scatenante specifico.

Cosa causa l'ansia?
1. La genetica
2. L'ambiente in cui i gattini vengono allevati tra le 2 e le 7 settimane di età ha un ruolo importante nel ridurre il potenziale sviluppo dell'ansia. Durante questo "periodo di socializzazione", i gattini imparano quali aspetti del loro ambiente siano normali e sicuri, quindi tutto ciò che sperimentano durante questo periodo viene poi accettato quando lo incontrano più tardi da adulti. Allo stesso modo, tutto ciò che non incontrano durante questo periodo è molto più probabile che produca una risposta di paura dopo le 7 settimane di età. Maggiore è la varietà di esperienze positive che hanno durante questo periodo, maggiore è la probabilità che affrontino nuove esperienze in futuro.

Anche le risposte umane al comportamento del gatto possono indurre ansia (apprendimento). L’uso di metodi avversivi (qualcosa che il gatto trova spiacevole) come spruzzi d’acqua o urla nel tentativo di ridurre il comportamento indesiderato farà sì che il gatto anticipi i risultati negativi e questa ansia diventerà generalizzata se la punizione è imprevedibile per il gatto. Anche i tentativi di approcciarsi o essere manipolato senza il suo consenso indurranno uno stato di ansia.

Prevedibilità e controllo

La prevedibilità e il controllo sull’ambiente riducono l’ansia. Al contrario, cambiamenti nella routine come un trasloco, la privazione dell’abitudine dell’accesso all’aperto, i cambiamenti nella relazione umana, visite veterinarie, viaggi, visitatori estranei o anche un improvviso cambiamento del cibo possono indurre ansia.

Non dimentichiamo che anche il dolore o la malattia aumenteranno l’ansia sia per l’anticipazione del dolore (ad esempio, un gatto che soffre di artrite può anticipare il dolore quando deve entrare nella lettiera, portando nel tempo alla minzione inappropriata) .

In realtà: minzione inappropriata, marcatura di urine, leccamento eccessivo o diminuito, vocalizzazioni eccessive, cambiamenti nell’alimentazione o nel sonno, graffiature aumentate, aggressività, nascondersi, ritiro sociale, riduzione dei comportamenti di gioco o agorafobia, sono tutti potenziali sintomi di ansia.

Metodi per ridurre l’ansia nel gatto

Il territorio centrale del gatto dovrebbe consentire e incoraggiare il gatto a nascondersi. Nascondersi non è una cosa negativa! E’ una strategia di adattamento per il gatto! Possono essere forniti nascondigli sia a livello del suolo che rialzati. I nascondigli alti consentono ai gatti di sorvegliare meglio l’ambiente alla ricerca di potenziali intrusi e altre minacce.

Un ambiente che garantisca un livello ragionevole di coerenza e prevedibilità su cui il gatto percepisce di avere il controllo ridurrà il rischio dello sviluppo di uno stato di ansia. Ogni volta che si pianifica un cambiamento in una risorsa (es. cibo, lettiera), posizionare la nuova risorsa adiacente alla risorsa esistente, questo consentirà al gatto di scegliere.

I gatti evitano di incontrare gatti sconosciuti, ove possibile, attenendosi a una sorta di condivisione temporale dei luoghi e delle risorse. Dove coabitano più gatti è necessario sempre fornire spazio sufficiente per consentire a ciascun gatto di mantenere una distanza sociale da 1 a 3 metri ed è importante fornire più luoghi di riposo e risorse per evitare la competizione.

Altri animali che coesistono nell’ambiente del gatto possono essere percepiti come predatori (ad es. Cani). Il gatto dovrebbe essere in grado di controllare e scegliere se avvicinarsi e per quanto tempo mantenere il contatto con qualsiasi specie di predatori, così come con gli esseri umani (sia familiari che non familiari).

Sbocchi adeguati per il comportamento di gioco sono essenziali per ridurre l’ansia e dovrebbe incorporare la naturale sequenza predatoria.

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